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LA STRAGE DEI BAMBINI DI GORLA NEL 1944. GIULIO VIGNOLI APPROFONDISCE UN MASSACRO DIMENTICATO DALLE ISTITUZIONI.
Quante
sono le stragi volutamente dimenticate perché gli artefici,
nell’immaginario collettivo, non erano quelli che abitualmente vengono
indicati come “cattivi”? Troppe, senza dubbio. Chi sta al potere è in
grado di decidere quale passato vada ricordato, quale modificato, quale
glorificato e quale vada cancellato. Ma quando un evento bellico va a
straziare quasi duecento bambini, a due passi di Milano, nemmeno 80
anni fa, come è possibile che la strage sia conosciuta e ricordata
praticamente solo dai parenti delle vittime e dei superstiti? Gli
anziani del nord Italia se ne ricordano ancora, perché all’epoca
l’evento fece giustamente clamore, ma poi? Il prof. Giulio Vignoli,
con il suo nuovo libro “I 184 bimbi di Gorla. Un crimine degli
americani” (Bastogi Libri, 2020), pone un tassello fondamentale nella
riscoperta di un evento tanto atroce quanto taciuto. Il 20 ottobre
1944, durante una splendida giornata di sole, uno stormo americano, per
liberarsi delle bombe innescate e destinate alle officine Breda, decide
di lanciarle sui quartieri milanesi di Gorla e Precotto. Inevitabile la
strage di civili ma, nell’orrore generale, la peggiore atrocità fu una
bomba che cadde sulla scuola elementare “Francesco Crispi” di Gorla,
squarciandola e massacrando in pochi secondi 184 bambini, le maestre e
il personale scolastico. Basandosi sul lavoro di raccolta del sito
www.piccolimartiri.it di Armando Savoia, il prof. Vignoli ricostruisce
gli eventi, riportando anche le toccanti testimonianze dei superstiti.
Leggere dello scenario infernale di quella giornata, dei corpicini
straziati, della disperazione delle famiglie, del terrore vissuto da
chi è riuscito a sopravvivere non può che turbare profondamente il
lettore ed è impossibile non commuoversi. Ma la commozione lascia
poi spazio allo sgomento riguardo al fatto che le Istituzioni e la
storiografia ufficiale, se non con qualche lieve apertura degli ultimi
anni, non abbiano mai voluto ricordare la strage, come se non fosse mai
accaduta. Il monumento che ricorda quella tragica giornata è stato
eretto addirittura con una raccolta fondi attuata dai parenti delle
vittime, già provate dalla crisi economica derivante dalla guerra.
Vignoli, come già fatto in tantissimi suoi lavori precedenti, non
delude e diventa paladino dell’amore per la ricerca storica, senza
censure e senza padroni, mosso dalla voglia - o forse dalla necessità -
di lasciare uno scritto per evitare che il tempo cancelli
definitivamente un qualcosa di talmente importante che dovrebbe essere
di monito per chiunque. Perché gli americani hanno bombardato un
quartiere popolare alle porte di Milano? Si conoscono i responsabili?
Qualcuno ha pagato per la strage? Vignoli, analizzando i documenti a
disposizione, cerca di dare una risposta a tutti gli interrogativi
rimasti insoluti per tutti questi anni. “I 184 bimbi di Gorla” è un
libro-denuncia che va letto perché rappresenta una parte della nostra
storia nazionale, dalla quale non possiamo prescindere, anche se
nessuno ce ne ha mai voluto parlare prima d’ora. A corredo dell’opera
un’appendice fotografica dove ci si può fare un’idea dell’orrore di
questa dimenticata “strage degli innocenti”. (d.c.)
Giulio
Vignoli
I 184 BIMBI DI GORLA UN CRIMINE DEGLI AMERICANI
BASTOGI Libri - Collana Testimonianze F.to 15x21, pp. 144, Euro 13,00 (Ed. 07/2020) Cod. ISBN 978-88-5501-081-8
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